Leda Vasta - critico d'arte
06 ottobre 2012
Sono trascorsi diversi anni, da quando, per la prima volta , ho avuto modo di partecipare a Riposto ( Catania) ad un concerto del Maestro Gabriele Denaro. A quella ne sono seguite altre, sempre di alto livello per la qualità dell’esecuzione e per i contenuti. Ma ciò che più sorprende, oltre al generale entusiastico consenso, è la relazione empatica che si stabilisce immediatamente fra la sua musica e il pubblico, letteralmente folgorato dalla nitida bellezza di un lessico musicale che sembra possedere l’armonia come unica ed assoluta legge interiore. Una musica che è stata definita “musica per l’anima” o “musica per immagini” perchè riconducibile al genere della “colonna sonora”, ovvero quella particolare musica che contribuisce ad enfatizzare i diversi stati d’animo suggeriti dalle immagini... è questo è innegabile. Tuttavia, a mio avviso, la musica di Gabriele Denaro va oltre, vive da sola, in grado com’è di generare un autentico universo di variegate emozioni allo stato puro! Per tale motivo sono sempre più convinta che abbia diritto di rivendicare una maggiore autonomia semantica,totalmente slegata da qualsivoglia suggestione visiva o testo poetico. Oggi, la critica musicale -un tempo tradizionalmente divisa tra l’esaltazione dei contenuti e dei valori espressivi da un lato, e lo strutturalismo dall’altro che, al contrario considera ed analizza gli aspetti formali- tende a ripensare il fenomeno musicale nella complessità del suo insieme, come una particolare forma di linguaggio che pur non possedendo un “vocabolario” è ugualmente in grado di comunicare. Chi crede nella possibilità di produzione di valori semantici della musica, sa perfettamente che essa è un simbolo non consumato, il cui significato differisce dal significato del simbolismo del linguaggio comune. Eppure, la musica è espressiva e, in modo particolare, quella del Maestro Denaro, più d’ogni altra riesce ad esprimere simbolicamente la forma della sua personale e intensa dimensione interiore.... ma il linguaggio musicale, ricordiamolo, è l’unico a riunire tutti i caratteri contraddittori d’essere ad un tempo intelligibile e, al contempo non univocamente traducibile. Accade infatti che, mentre inconsapevoli ascoltiamo, la musica di Gabriele Denaro, generata dai suoi piu' ineffabili stati d'animo, ci travolge con l’impeto irresistibile di una potenza espressiva che proprio in virtù del suo carattere astratto, diventa tutt'uno con le regioni più profonde del nostro essere, la dove si manifestano la dinamica dei nostri sentimenti, il nostro inconscio, l’armonia universale, le verità trascendenti… Questo singolare e piacevolissimo effetto, che potremmo definire quasi catartico, lo si avverte immediatamente, sia durante l'ascolto dei brani su cd, ma in modo particolare nella performance "live": è durante tali eventi, infatti, che più si manifesta il fenomeno dell'empatia tra il Compositore e il suo pubblico, una percezione magicamente alchemica che rende l’evento indimenticabile. In poche parole, per ogni singolo ascoltatore si verifica ciò che scrisse Claude Levi-Strauss “La musica vive se stessa in me ed io mi ascolto attraverso di essa....”. In altre parole, nel tempo “sospeso” della performance, è la struttura stessa del discorso musicale, il suo modo di articolarsi, il suo agganciamento originario alla nostra natura fisiologica, così come alla nostra tradizione culturale che fa si che l’ascoltatore attraverso di essa scopra se stesso. Tutti i brani contenuti nel CD “L’attesa”, sono caratterizzati da un alto livello di qualità artistica e da una non comune capacità di orchestrazione sinfonica… Fin dai primi accordi è subito chiaro che le strutture sintattiche del linguaggio musicale del Maestro Denaro, la cui cifra stilistica è ormai inconfondibile, presentano una somiglianza nella loro forma logica con la nostra vita emotiva, riflettono certi fondamentali modelli dinamici della nostra esperienza interiore. I sentimenti, le emozioni, i palpiti della nostra vita più intima si scandiscono appunto in attese, ricordi, tensioni e risoluzioni, in un continuo intersecarsi di passato e futuro mentre apollineo e dionisiaco si intrecciano, si alternano, si confondono nel gioco talora indefinibile di luci abbaglianti e ombre profonde.... Mentre la musica comunica lo stato d'animo del suo Autore, al contempo svela i nostri sentimenti e la comprensione e il godimento estetico risultano chiaramente come un atto immediato, intuitivo, fuori dalla sfera logica, precedente ogni giudizio. Per questo motivo, la musica di Gabriele Denaro piace non solo al pubblico degli intenditori, ma anche al pubblico dei non addetti ai lavori, pronto ad apprezzare senza riserve quel particolare carattere enigmatico del dire qualcosa che si intende e al tempo stesso non si intende... un concetto che troviamo ancor piu' enfatizzato in Musica e linguaggio di Theodor W. Adorno:“in arte non si può mai stabilire esattamente cosa essa esprime, e tuttavia essa esprime…” Leda Vasta - critico d'arte